Miei cari,

tra i tanti auguri che anche quest’anno sono arrivati, un posto speciale meritano quelli dell’Associazione Genitori, che, nella persona del suo Presidente, ha riconosciuto l’impegno e la tenacia di tutta una comunità, la nostra, concentrata sul benessere culturale, sociale, psicologico dei figli della San Francesco.

Mi approprio, quindi, delle sue bellissime parole, e le estendo tanto alle famiglie quanto ai miei docenti ed a tutto il mio personale, i collaboratori scolastici, gli assistenti amministrativi, la DSGA: ognuno di loro è stato il mio sostegno in questi mesi così difficili.

Lasciamo questo anno difficile, pieno di angosce, preoccupazioni e perdite: abbiamo perso i gesti più elementari della nostra socialità e quelli gioiosi della convivialità e della condivisione. Per la nostra associazione, per la scuola, per tutte le nostre relazioni sociali, per tutti noi, per i nostri figli e le nostre famiglie, auguriamoci che l’anno che verrà possa restituirci il conforto, la speranza e la gioia di una stretta di mano e di un abbraccio“.

Insieme al prof. Sandro Gorgone, anche io vi auguro un buon anno nuovo con questa poesia di Erri De Luca:

Bevo a chi è di turno, in treno, in ospedale,
cucina, albergo, radio, fonderia,
in mare, su un aereo, in autostrada,
a chi scavalca questa notte senza un saluto,
bevo alla luna prossima, alla ragazza incinta,
a chi fa una promessa, a chi l’ha mantenuta,
a chi ha pagato il conto, a chi lo sta pagando,
a chi non è invitato in nessun posto,
allo straniero che impara l’italiano,
a chi studia la musica, a chi sa ballare il tango,
a chi si è alzato per cedere il posto,
a chi non si può alzare, a chi arrossisce,
a chi legge Dickens, a chi piange al cinema,
a chi protegge i boschi, a chi spegne un incendio,
a chi ha perduto tutto e ricomincia,
all’astemio che fa uno sforzo di condivisione,
a chi è nessuno per la persona amata,
a chi subisce scherzi e per reazione un giorno sarà eroe,
a chi scorda l’offesa, a chi sorride in fotografia,
a chi va a piedi, a chi sa andare scalzo,
a chi restituisce da quello che ha avuto,
a chi non capisce le barzellette,
all’ultimo insulto che sia l’ultimo,
ai pareggi, alle ics della schedina,
a chi fa un passo avanti e così disfa la riga,
a chi vuol farlo e poi non ce la fa,
infine bevo a chi ha diritto a un brindisi stasera
e tra questi non ha trovato il suo.

Erri De Luca, Prontuario per il brindisi di Capodanno